«Io amo la possibilità»
Emily Dickinson

La recente teoria scientifica delle stringhe – che richiama altre dimensioni oltre a quella a noi visibile – mi ha ispirato l’inserimento di piani di senso diversi, ma contemporanei a creare una pluralità di mondi di senso, potenziali teatrini per riletture impreviste della realtà liberate da ogni gerarchia di valore.
 Le opere diventano parti di possibili composizioni, di ricombinazioni aperte che creano ambienti mentali e significati diversi.

Le storie mutano ruoli, significati e prospettive per dare spazio ad un ri-attraversamento potenzialmente infinito, per lasciare entrare da ogni punto spazi imprevisti, moltiplicare le porte di accesso all’interpretazione e ai significati, per mettere in gioco la certezza e il pregiudizio di visione, per sottolineare la fragilità del preconcetto.

8 opere su carta cotone 50×70 cm. montate su plexi curvo retro illuminato, lastre di zinco,
2 opere su plexi e acetati, 10 sculture in creta, sassi, estrusi
20 disegni su carta cotone, misure diverse
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